Passare per i provini a contatto
L'importanza nei provini a contatto nel processo di stampa in camera oscura
Un tempo era consuetudine che chiunque si approcciasse a stampare in camera oscura, passasse dai provini a contatto dei propri negativi.
Vuoi per valutare l'esposizione, vuoi per la scelta della foto, ma era pressochè l'unico metodo a disposizione, e quindi giù di torchietto e provini, da osservare poi con il lentino.
Le difficoltà non erano poche: l'esposizione a volte non è precisissima e diventa più difficile osservare scatti sotto o sovraesposti, e nel 35mm (per non parlare del mezzo formato) i soggetti appaiono piccoli.
Molti con l'avvento degli scanner hanno preferito non fare più i contatti, in modo da osservare a schermo i risultati. É un metodo che presenta innumerevoli vantaggi ma ecco che qualcosa va perduto: il modo in cui siamo arrivati alla foto giusta...come ci siamo mossi? cosa differenzia quella riuscita dalle altre? Cosa abbiamo cambiato da uno scatto all'altro per creare questa differenza?
Nel provino a contatto tutto questo viene riportato e diventa insomma una sorta di workshop con noi stessi che non si esaurisce mai.
Con lo scanner finiamo per riguardare le scelte, e negli scatti "attorno" non andiamo mai. La storia della fotografia è piena di foto inizialmente scattate ma in seguito rivalutate, proprio grazie ai provini a contatto che con la loro filosofia di segni, appunti e soprattutto per via del fatto che sono un oggetto con uno spazio fisico che ha un'inizio ed una fine, ci portano a lavorare alla scelta della foto in modo del tutto differente dalle miniature del digitale.
Io eseguo scrupolosamente tutti i provini a contatto dei miei negativi che sono archiviati in dei raccoglitori ad anelli e numerati in modo da poter ritrovare in maniera semplice il rispettivo foglio dei negativi.
Provare per credere ma ci metto meno a ritrovare una foto in questo modo che la relativa scansione in mezzo a migliaia di files che, appunto, non hanno uno spazio fisico delimitato. Sono certo che questa cosa sarà capitata a molti di noi...
Provare per credere ma ci metto meno a ritrovare una foto in questo modo che la relativa scansione in mezzo a migliaia di files che, appunto, non hanno uno spazio fisico delimitato. Sono certo che questa cosa sarà capitata a molti di noi...
I raccoglitori dei provini a contatto |
I raccoglitori coi rispettivi negativi |
Scatole per i diversi progetti fotografici |
Provini a contatto |
La scelta della foto
Nel libro della Magnum edito da Contrasto in Italia "la scelta della foto" si celebra proprio questa grande arte e vengono mostrate centinaia di foto scelte proprio a partire da una scuola di ragionamento figlia di questo magico foglio pieno di miniature...un libro imperdibile per la fase di editing.
Eccovi un piccolo video sulla "scelta della foto" da dei contatti di William Klein
Il provino a contatto è tutto questo, oltre ad un oggetto splendido in se, celebrato da molti progetti come "Color Lehmitz" sul lavoro di Anders Petersen o i "contacts" di William Klein...
William Klein - Contacts |
Color Lehmitz Anders Petersen |
Provini a contatto come metodo di lavoro
Possiamo scegliere di realizzare i nostri contatti in modo tradizionale, o perfino oggi creandoli in digitale. Sebbene con gusto diverso, manterranno intatta la funzione magica che da sempre offrono in un mondo fagocitato dall'overdose di files che scompaiono dalla vista sempre troppo velocemente...
Commenti
Posta un commento
thanks!