Magnum: Americani

Libri di fotografia e Ispirazione

Se c'è una cosa che mi ha davvero sempre ispirato sono i libri. I libri e le librerie.
Negli anni, ho amato ed acquistato con grande sacrificio un grande numero di libri fotografici, degli autori che più apprezzavo e da cui traevo ispirazione, idee, imparavo strategie e forme di linguaggio nuove.
Credo che siano uno dei mezzi che più in assoluto possa essere utile per crescere come fotografi e come autori che vogliono trovare una strada personale.

Mi viene da sorridere quando penso che alcune scuole di fotografia non ti mostrano i libri dei grandi autori, oppure lo fanno in modo superficiale, oppure a volte ti dicono di farlo ma senza renderlo reale.
Ricordo che mentre ero a Parigi per un servizio fotografico mi ero preso del tempo per visitare una mostra al MEP, Love Songs e la maestra spiegava con maestria una mostra non certo semplicissima ai bambini delle elementari. Si spiega come poi in molti casi oggi nel mio lavoro come fotografo a Milano mi scontri spesso con un enorme differenza tra clienti Italiani e stranieri; purtroppo per comprendere a fondo questo mondo ci vuole studio, e cultura.

A breve annuncerò, appena sarà completata, la libreria che sarà ospitata in Red Room, magari pensando ad una sorta di "inaugurazione", ma una cosa per volta...

Tra i tanti libri ce ne sono alcuni nel mio cuore, uno di questi è di certo "Americani" della Magnum.

magnum americani
Il libro "Americani" della Magnum

A quei tempi ero un giovane davvero nei primi tempi della mia ricerca fotografica, lavoravo come tipografo e come molti giravo nei weekend a Milano cercando delle fotografie, con una sorta di eredità familiare che aveva suscitato in me l'interesse per questo mezzo.
Mentre ero in centro incappai nell' omonima mostra in Palazzo Reale a Milano. In quegli anni le mostre a Palazzo Reale erano realizzate in modo supremo, a mio avviso con molta più cura di oggi; ad ogni modo decisi di prendermi un po' di tempo ed entrare.

Fu una folgorazione totale: la mia cultura si basava su ciò che leggevo nelle riviste di settore, regole e regolette, come usare il 50, come fotografare sulla neve e via dicendo...

Era il 1997.

In mostra vedevo che le foto raccontavano, c'era vicinanza, ritratti col grandangolo, ogni foto lasciava qualcosa in sospeso e caricava l'aria di mille significati...Volevo il catalogo, ma costava troppo, 70mila lire per un operaio erano tanti quindi lasciai perdere. 
Poco dopo lo ritrovai a Viareggio, stesso prezzo ma lasciai perdere di nuovo e trovai la stessa somma per una multa in divieto di sosta all'uscita. Strappai la multa e presi il libro e la multa non arrivò mai, dispersa chissà dove...diciamo che fu davvero lui prima di tutto l'inizio della collezione di circa 500 titoli di oggi.  Forse il libro che più in assoluto ho guardato, sfogliato, studiato, pensato.

Un bellissimo libro che oggi si trova online praticamente ovunque a 10 euro, consigliatissimo!!!

Presto le mie influenze divennero ben altre e la fotografia prese mille altre direzioni anche se quelle orme hanno sempre continuato a far parte di me, ma in qualunque studio in cui ho lavorato ho sempre un quadretto con il biglietto di quella mostra, quasi un promemoria. Chissà che poi non decida di tornare a quel nobile e in fondo semplice modo di raccontare, che più di ogni altro secondo me oggi torna necessario per chi la fotografia la fa e per chi dovrebbe guardarla...

Fu proprio aver appreso nel mio piccolo quei modi di raccontare che mi spinse a diventare un fotografo e a lasciare un impiego fisso che mi stava soffocando, nel 2008, applicando il puro e semplice racconto al lavoro come wedding photographer, cosa che sto ritornando a fare oggi.


Il biglietto della mostra "Magnum Americani" 1997






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