il progetto fotografico

Progettare, o non farlo.

Quando mi approccio ad una nuova serie, come credo in molti, sono assalito da molti dubbi...
Di solito il mio percorso si sviluppa sempre in un determinato modo: scatto, seguo delle piste, raccolgo tutto in innumerevoli scatole che affollano la mia camera oscura e solo dopo aver realizzato tutto questo su diversi tipi di carte e formati, decido quale progetto mi sta più a cuore, e lo ristampo in una ristretta selezione su delle carte dedicate, che ultimamente sono le Fomatone della Fomapan, che sto adorando.

archivio red room
Un angolo dell'archivio, in progress...

Il blocco creativo

Alzi la mano chi non ne ha mai sperimentato uno. 
Per quanto mi riguarda per me gli ultimi mesi sono stati proprio questo: l'idea di non avere qualcosa che mi interessa o convince abbastanza...non da stampare, di quelli sono pieno, ma da scattare, ideare.
Ma il problema, a volte, sta proprio lì.
Spesso i materiali più interessanti li ho creati quando non progettavo a tavolino, e le cose sono arrivate per caso...
Mi vengono in mente le filosofie di chi lavora in modo libero e spontaneo ed ai quali bisognerebbe dedicare un post apposito: Eggleston, Moryiama...e Pinkhassov.

Proprio oggi mi sono imbattuto in un suo video, che vi riporto qui sotto. Un video realizzato in collaborazione per la mostra "Home" curata da Fujifilm, uno dei priodi più interessanti portati avanti da un brand a livello progettuale e culturale. É in Inglese, ma potrete tradurlo facilmente con i sottotitoli incorporati...la mancanza di desiderio, e la progettualità che non esiste, a volte diventano la chiave per seguire solo il sentimento e la poesia di una visione personale.

Molto, molto interessante.









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